Intervista al Commissario Straordinario del Governo Giosy Romano: “E’ importante il dialogo tra imprese, Istituzioni e sindacati. Snellire l’iter rende più veloci le opere”
Data:
Giugno 11, 2023
Testo integrale dell’articolo pubblicato su Quotidiano Nazionale di domenica 11 giugno 2023:
E se l’Italia del Pnrr diventasse un’unica grande Zes per accelerare con le procedure semplificate delle Zone economiche speciali del Mezzogiorno il cammino di “Italia domani”? Ne aveva parlato il presidente Abi, Antonio Patuelli, a Bologna, a fine aprile, indicando una strada per uscire dalla secca dei progetti bloccati del Pnrr. Per una volta l’Italia potrebbe capovolgere la prospettiva e guardare al modello di quelle aree industriali a Sud nelle quali, attorno ai porti, è possibile beneficiare di incentivi e semplificazioni amministrative. Un modello che l’Europa conosce bene e che la stessa Italia, oltre alle zone meno sviluppate e in transizione, ha previsto dal 2017 anche nelle regioni del Nord con l’istituzione delle Zone logistiche semplificate (Zls) simili alle Zes. Del resto c’è un pezzo di Pnrr che marcia ed è proprio la fetta dei 630 milioni di euro di interventi infrastrutturali finalizzati ai collegamenti delle Zes con la rete nazionale ed europea dei trasporti. Altri 1,2 miliardi rafforzeranno i principali porti del Sud. Sviluppo vuol dire occupazione. E qui i vantaggi delle Zes cominciano a diventare interessanti. Emblematica la vicenda della Whirlpool di Napoli, la fabbrica di elettrodomestici, risolta in pochi mesi – dopo i 4 anni di attesa dei 350 lavoratori – grazie a una gara espletata velocemente dal commissario straordinario della Zes Campania, Giosy Romano. L’ultimo a provarci era stato Luigi Di Maio, ministro dello Sviluppo nel 2019, quando annunciò il lieto fine della vertenza salvo essere smentito dalla multinazionale statunitense. Una vertenza simbolo per governo e sindacati. Romano, nella gara per la reindustrializzazione, aveva offerto a zero euro la fabbrica con l’obbligo, per chi la rilevava, di garantire tutti i posti di lavoro. Così è stato. Hanno tenuto duro i sindacati con i quali Romano ha avuto un dialogo costante e alla fine il piano industriale più credibile è stato valutato quello di un imprenditore che stava a due passi. Felice Granisso, fondatore e proprietario di Tea Tek che produce, con quartier generale ad Acerra, impianti elettrici e fotovoltaici. Non è un regalo, nonostante zero euro di ingresso e il credito di imposta del 35%. Occorreranno un bei po’ di milioni per la reindustrializzazione. Ma la velocità e snellezza amministrativa per il passaggio di consegne è stata una condizione incoraggiante. Sempre ad Acerra è stato appena inaugurato lo stabilimento Sbe Varvit di Vescovini Group, uno dei leader mondiali nella produzione di fasteners, giunti meccanici di fissaggio. «È stata una delle prime autorizzazioni uniche rilasciate in Campania – dice Romano che è anche commissario Zes in Calabria – segno tangibile che quando c’è velocità nel rilascio delle autorizzazioni, c’è anche una velocità nell’esecuzione delle opere». Qualche settimana prima era stato approvato il piano di ampliamento produttivo di Novartis Italia, a Torre Annunziata, specializzato nella produzione di farmaci salvavita. «È importante – aggiunge Romano – il dialogo tra istituzioni, imprese e sindacati come stiamo facendo in Campania e Calabria senza pretese di protagonismo. Con la credibilità del Sud è cresciuta anche negli investimenti del Pnrr». La parola d’ordine è correre e, possibilmente, sovvertire il pregiudizio. La velocità burocratica resta l’incentivo fondamentale. E visto che il meccanismo autorizzativo funziona perché non tracciare la linea di un comune denominatore e applicarlo anche fuori dalle aree Zes?