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Rassegna stampa, Intervista de “Il Mattino” al Commissario Straordinario del Governo

L’avvocato Giosy Romano parla dopo la reindustrializzazione Whirlpool: «Zes, burocrazia semplice da estendere a tutto il Sud. Con noi la credibilità del Mezzogiorno è cresciuta anche negli investimenti Pnrr»

Data:
Aprile 30, 2023

Testo integrale dell’articolo pubblicato su Il Mattino di domenica 30 aprile 2023:

Avvocato Romano, la rapida assegnazione dell’ex Whirlpool al gruppo campano Tea Tek conferma la credibilità del modello autorizzativo delle Zes: si può pensare di applicarlo al Pnrr? «Le Zes, come sostengo da tempo, non fanno la differenza per gli incentivi fiscali che devono restare ancorati ai princìpi Uè e dunque non possono essere estesi al di fuori del perimetro delle Zes stesse -risponde Giosy Romano, giurista e Commissario straordinario del Governo delle Zone economiche speciali di Campania e Calabria -. È l’aspetto della semplificazione burocratica la vera novità delle Zone economiche speciali, che credo si debba estendere a tutto il Mezzogiorno».

In altre parole, utilizzare lo stesso meccanismo che oggi garantisce tempi brevissimi per gli investimenti nelle Zes? «Esattamente. Visto che il meccanismo autorizzativo funziona si potrebbe utilizzarlo sempre e comunque al di fuori delle Zes. Naturalmente, però, se ad esso si intende accompagnare anche la fruizione degli incentivi fiscali, allora la fattispecie deve essere ricondotta esclusivamente al perimetro delle Zes». La politica sta scoprendo le Zes?«I fatti dicono che per effetto delle Zes si sono realizzati nuovi investimenti con centinaia di milioni di euro e creata più occupazione rispetto al passato, La credibilità del Mezzogiorno è cresciuta: lo dimostra il fatto che le opere del Pnrr previste per le Zes e affidate direttamente ai Commissari straordinari come soggetti attuatori sono state cantierate nei tempi previsti e saranno ultimate entro il 2026 se non prima. Laddove questo non accade i problemi ci sono». 

C’è interesse da parte del governo? «Noi siamo tenuti a una relazione trimestrale nella quale rappresentiamo lo stato dell’arte delle Zes e inoltre rispetto alle opere del Pnrr a noi affida tè relazioniamo mensilmente al Ministero delle Infrastrutture: la doppia velocità nella realizzazione delle opere viene dunque inevitabilmente rappresentata. Il governo sta monitorando l’attuazione dei progetti del Pnrr ed è perfettamente a conoscenza dei nostri tempi più rapidi nella messa a terra degli investimenti». 

Il meccanismo autorizzativo andrebbe esteso a tutto il Paese o rimanere solo al Sud? «La Costituzione all’articolo 3 sancisce l’uguaglianza formale e sostanziale del Paese, II presupposto, però, è che le situazioni diseguali devono essere trattate in modo diseguale: il Sud deve recuperare un gap profondo rispetto al passato e dunque i vantaggi che ci vengono attribuiti non sono contro il principio di uguaglianza ma, al contrario, la sua corretta applicazione. Per questo credo che il Sud debba mantenere quei vantaggi anche in questa misura specifica». 

Si può dire che il sistema Zes funziona perché a decidere è uno solo? «È vero che la norma attribuisce potere a una sola persona e a una struttura che si occupa solo di questo e non di altre incombenze, il che è certamente un vantaggio: ma poi la persona in questione deve attuarlo quel potere nel pieno rispetto della norma stessa. E sappiamo bene che le distorsioni del sistema in termini di eccesso di potere sono sempre possibili».

La perimetrazione delle aree Zes alla luce del positivo impatto diventa il tema del giorno: cosa succederà? «La norma primaria attribuisce già questo potere al Commissario di concerto con gli altri attori in campo e previa autorizzazione finale del governo, prevista entro 30 giorni dalla proposta del Commissario. Manca il decreto di attuazione della disciplina di mezzo, tra la proposta e l’approvazione finale. Se però come stiamo facendo in Campania e Calabria, si riescono a stabilire le giuste sinergie tra Commissario, Comuni, Regione e rappresentanza delle imprese, senza alcuna pretesa di protagonismo e nel totale rispetto delta trasparenza, allora la funzione delle Zes corn e aree capaci di attrarre investimenti viene pienamente rispettata e attuata. In attesa del DPCM ci siamo per così dire portati avanti con il lavoro per farci trovare pronti subito». 

Ma ora pare che la vecchia perimetrazione non basta più…«Abbiamo ricevuto per la Zes Campania più di una settantina di istanze in tal senso: Comuni, Aree di sviluppo industriale, associazioni di categoria, imprese consorziate. Come struttura commissariale stiamo cercando di recuperare spazio nell’attuale perimetro Zes: il meccanismo è di sottrazione di aree non utilizzabili ai fini di insediamenti produttivi. Parlo di parcheggi, strade, aree a verde computate negli ettari Zes».

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