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Rassegna stampa, Intervista al Commissario Straordinario di Governo sul quotidiano La Repubblica

L’Avvocato Giosy Romano: «Con la sburocratizzazione si riescono a realizzare interventi in tempi assolutamente inimmaginabili fino a qualche tempo fa. Gli imprenditori sono incentivati ad insediarsi nelle nostre aree».

Data:
Marzo 10, 2023

Testo integrale dell’articolo pubblicato su La Repubblica di venerdì 10 marzo 2023:

«In genere si aspettano gli ultimi giorni prima della scadenza per avanzare formalmente le manifestazioni di interesse. Posso dire però che sono moderatamente ottimista per la vicenda Whirlpool. Le richieste di documentazione e di sopralluoghi, fino ad oggi avute, sono tali che mi fanno ben sperare sulla partecipazione alla procedura. Questo è un ottimo esempio di sinergia fra istituzioni». Il commissario straordinario di governo della Zes CampaniaGiosy Romano, a pochi giorni dalla scadenza fissata al 20 marzo, parla delle manifestazioni di interesse pervenute dai soggetti industriali intenzionati ad investire nell’area ex Whirlpool di via Argine, garantendo l’occupazione ai 312 lavoratori della multinazionale.

Lo fa a Nola, nel corso dell’inaugurazione di un polo logistico della distribuzione farmaceutica nato proprio grazie alle procedure alleggerite dal lavoro di Zes Campania. «Con la sburocratizzazione si riescono a realizzare interventi in tempi assolutamente inimmaginabili fino a qualche tempo fa. Gli imprenditori sono incentivati ad insediarsi nelle nostre aree. Tra l’altro Nola, in questo momento, è anche molto centrale, dal momento che questo intervento segue quello precedente di Tavassi sul piano della logistica, ed è l’area sulla quale stanno per partire i primi lavori aggiudicati con il Pnrr relativi a quella misura per l’area Zes».

Molti territori campani puntano a diventare area Zes. «Le candidature sono tante, ovviamente c’è da prendere atto di una circostanza, che adesso lo strumento comincia a divenire conosciuto ai più. Per cui, rispetto a quello che era prima uno scarso interesse, adesso in questa attività di riperimetrazione concessa dalla norma, c’è sete di richieste. Stiamo cercando di fare un’operazione, in maniera sinergica anche con la Regione, quella di ottimizzare le aree; rispetto alle richieste, recuperare le superfici ottimizzando quello che era il piano strategico regionale iniziale, puntando sulle aree che non sono suscettibili di insediamenti produttivi, tipo le strade, i parcheggi e via dicendo, sottraendole quindi al computo delle Zes e rendendo disponibili ulteriori superfici da assegnare ad altre aree. Il ragionamento che facciamo sulle nuove candidature e sulla nuova perimetrazione è cercare di inserire quelle aree che oggettivamente sono passibili di attrazione degli investimenti e che hanno questo nesso economico funzionale di collegamento con le altre aree».

Quante richieste arrivano? «Il numero delle richieste di insediamento sui nostri territori avanzate allo sportello digitale che abbiamo introdotto è di circa 80 soggetti in Campania Per dare il segno tangibile di come si riesca a determinare sviluppo, basta pensare alla seconda autorizzazione rilasciata nel luglio scorso: meno di 15 giorni per un opificio nell’area di Acerra. Un tempo assolutamente non immaginabile anche per l’imprenditore. Oggi l’opificio è pronto»

Quali sono le tipologie di aziende che fanno richiesta? «In realtà non c’è una tipologia precipua, è un campo vasto che riguarda tutti i settori, tutte le dimensioni, tra multinazionali, imprenditori locali, imprenditori che vengono dal Nord. Non c’è una percentuale che emerge rispetto alle altre. E questo credo che sia effetto di quello che è la caratterizzazione della nostra Zes che è generalista e non specialistica».

Com’è il rapporto con le forze sociali? «Ottimo. Con Cgil Cisl Uil abbiamo stipulato un protocollo, unico in Italia, che prevede un tavolo costante di monitoraggio sull’andamento delle attività sul nostro territorio, sulle imprese che si vengono ad insediare, al fine di garantire la salvaguardia dei livelli occupazionali e la sicurezza sul lavoro. Un protocollo che permettesse a tutti noi di monitorare la situazione e non fosse solo il commissario il depositario di un’attività di monitoraggio».

E con le istituzioni c’è collaborazione? «C’è un’assoluta sinergia nel tentare di riuscire a risolvere in maniera immediata i vari problemi che si vengono a determinare».

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