Nell’articolo pubblicato sul settimanale de La Repubblica si evidenziano i risultati conseguiti finora: “Le otto Zone economiche speciali, grazie ai fondi del Pnrr, trasformeranno il Sud Italia in polo di attrazione per tutto il Mediterraneo”.
Data:
Marzo 27, 2023
Testo integrale dell’articolo pubblicato su Affari & Finanza de La Repubblica di lunedì 27 marzo 2023:
Realizzare nel Sud Italia l’hub logistico del Mediterraneo. Le azioni strategiche previste dal Pnrr lasciano intravedere nuove possibilità di sviluppo. La partita si gioca soprattutto intorno alle otto Zone economiche speciali (Zes). Istituite nel 2017, sono state individuate in altrettante aree del Mezzogiorno: Abruzzo; Calabria; Campania; Puglia-Molise (Zes Adriatica); Puglia-Basilicata (Zes Ionica); Sicilia Orientale, Sicilia Occidentale e Sardegna. Rappresentano il principale strumento per favorire l’attrazione di nuove attività. La chiave sta nelle agevolazioni fiscali e nella semplificazione delle procedure amministrative. L’accesso in tempi rapidi all’autorizzazione unica, che può costituire anche variante urbanistica, e il credito di imposta sull’investimento hanno spinto numerose imprese, italiane e non, a farsi avanti. Le nuove realtà produttive non saranno cattedrali nel deserto. La terza missione del Pnrr, infatti, mette a disposizione 31 miliardi da investire in una rete digitale e interconnessa di infrastrutture di trasporto. Il piano prevede che tutte le regioni del Sud, comprese le aree portuali, abbiano accesso diretto alla linea ferroviaria ad alta velocità. Una parte di queste risorse, 636 milioni, sarà utilizzata dai commissari governativi delle Zes. Alcune opere sono state già aggiudicate, altre sono in fase di progettazione definitiva. «Si tratta – spiega Giuseppe Romano, commissario delle Zes Campania e Calabria e coordinatore delle otto aree – di lavori per la creazione o il potenziamento di infrastrutture, strade, fogne, rete idrica, o di monitoraggio ambientale». Gli sportelli unici digitali sono stati attivati nel 2022. Anche se per il momento in modo non uniforme, nelle otto Zes si moltiplicano le richieste delle imprese. In Campania, nell’interporto di Nola, è stato inaugurato di recente un polo logistico della distribuzione farmaceutica. Qualche giorno fa è scaduto il bando per l’acquisizione a costo zero dell’area ex Whirlpool. Fino ad oggi allo sportello unico digitale della Zes Campania sono state presentate 78 domande per diversi settori merceologici: oltre a logistica e farmaceutica, spiccano metalmeccanico, tessile e automotive. Quelli già autorizzati sono 16 con investimenti per complessivi 120 milioni e un migliaio di nuovi posti di lavoro. Riscuote interesse la Zes interregionale adriatica, che si estende fra la Puglia e il Molise. Allo sportello unico digitale sono arrivati 71 progetti. Le autorizzazioni rilasciate sono 18. Finora sono stati stimati investimenti per 450 milioni che dovrebbero portare a una crescita occupazionale di duemila unità. Fra gli interventi, quello da 70 milioni di euro nell’area di Termoli della multinazionale americana Itt. Sono state anche avviate le procedure per la realizzazione di otto interventi previsti dal Pnrr. C’è fermento anche nella Zes ionica, che comprende Puglia e Basilicata. Sono le aree portuali e retroportuali di Taranto e il polo di Grottaglie, dove è attivo il distretto dell’aerospazio, a riscuotere l’interesse degli investitori. Allo sportello unico digitale sono giunte finora 22 istanze per complessivi 40 milioni di investimenti con una ricaduta occupazionale di 250 unità. I settori interessati sono quelli della cantieristica, automotive, costruzioni, agroalimentare e logistica. Inoltre, saranno realizzati interventi infrastrutturali per 108 milioni. In Calabria sono state presentate quattro domande. La Callipo ha ottenuto il via libera per realizzare un insediamento a Lamezia. Nell’area di Vibo Valentia, invece, arriverà Baker Hughes, multinazionale americana del settore metalmeccanico. Nella Sicilia occidentale, su 18 domande presentate, è stato concluso l’iter delle autorizzazioni di tre progetti. Altre quattro istanze dovrebbero ottenere il via Libera a breve. Nella Zes Orientale, invece, sono 8 su 37 le autorizzazioni già rilasciate. In Abruzzo, su sei domande, sono state rilasciate tre autorizzazioni e altre tre sono in fase di lavorazione. Stando alle stime effettuate delle imprese richiedenti, ad oggi si prevedono investimenti per complessivi 32 milioni di euro che dovrebbero portare alla creazione di 150 posti di lavoro. La Zes della Sardegna comprende l’intero perimetro costiero dell’isola. L’obiettivo è favorire un’integrazione e specializzazione logistica per attività legate all’economia del mare, senza tralasciare l’agroalimentare e le lavorazioni ad alto valore aggiunto. Delle quattro istanze depositate, ne sono già rilasciate due e un’altra è in dirittura di arrivo. Il Pnrr, inoltre, ha stanziato 170 milioni di euro per il sistema portuale e 28 milioni per il progetto Green Port, che punta a rendere le attività portuali sostenibili e compatibili con i contesti urbani. C’è il timore che questo processo possa fermarsi a fine 2023. «La cessazione del credito d’imposta al prossimo 31 dicembre – spiega il commissario Giuseppe Romano – rappresenta una criticità. Crediamo che questa agevolazione vada legata al periodo di vigenza delle zone economiche speciali, sette anni, per consentire alle imprese che investono di ragionare sul lungo periodo senza essere costrette a effettuare l’intero esborso di capitale nel 2023. Ne stiamo parlando con il governo».