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Rassegna stampa, Il Mattino: “A Bari la conferenza delle Zes mondiali,  Campania modello per le aree del Sud”

Oltre 50 imprese italiane interessate a investire nelle Zone Economiche Speciali italiane hanno approfondito, presso la sede di UniCredit in piazza Gae Aulenti a Milano, le importanti opportunità offerte da queste aree.

Data:
Giugno 20, 2023

Testo integrale dell’articolo pubblicato su Il Mattino di martedì 20 giugno 2023:

Sarà il Sud Italia, con Bari, ad ospitare nel 2024 la conferenza annuale mondiale (Aice) dei rappresentanti delle circa 5mila Zone economiche speciali e delle 2.260 Zone franche esistenti in ogni continente. Lo ha annunciato il Commissario straordinario della Zes Adriatica interregionale Puglia-Molise, Manlio Guadagnuolo, nel corso del meeting organizzato ieri a Milano da UniCredit per presentare, con il contributo in presenza di tutti i commissari di governo, le opportunità di investimento delle Zes ad un’ampia platea di imprese rappresentative della forza economica del Nord e dunque del Paese.

È l’ulteriore conferma del peso sempre più crescente a livello internazionale assunto dalle Zone economiche speciali (otto quelle in funzione nel Mezzogiorno) soprattutto da quando, circa un anno fa, la semplificazione burocratica è entrata in vigore.

Non tutte le Zone economiche speciali stanno già marciando a pieno regime (il miliardo di investimenti autorizzato ad esempio dalla Zes Campania, la prima ad essere stata istituita e a partire, è ancora un obiettivo lontano per tutte le altre) ma anche dall’incontro nella sede di piazza Gae Aulenti è emersa tutta la loro potenzialità. Lo dimostra il ritmo molto alto e la quantità di richieste che arrivano ai Commissari, chiamati attraverso lo Sportello unico digitale a dare certezza in tempi assai rapidi a chi vuole investire.

Sono bastati ad esempio solo 6 giorni per il via libera a Molfetta al progetto di una multinazionale che vuole realizzare uno stabilimento per la produzione di pasticche per freni di auto di gamma medio alta. E appena 33 giorni per autorizzare l’investimento di un’azienda leader nell’e-commerce localizzato nell’area industriale di Lecce.

Ma in questo particolare elenco i casi si sprecano in attesa che tutte le Zes si dotino della necessaria struttura organizzativa sul modello di quella che il Commissario per la Campania e la CalabriaGiosy Romano, ha previsto per le aree di sua competenza.

Dall’incontro di ieri, che in alcune testimonianze è diventato anche una forte azione di promozione dei territori, è uscita soprattutto rafforzata una linea di tendenza molto chiara, riassunta così da Luca Bianchi, direttore generale della Svimez, che ha aperto i lavori: «La vera sfida delle Zes è attrarre nel Mezzogiorno investimenti nazionali ed esteri, in grado di favorire l’ampliamento e l’integrazione del sistema produttivo meridionale nelle filiere strategie h e europee, innescando un circolo virtuoso che possa creare nuova occupazione qualificata. In altre esperienze europee, e non solo, le Zone economiche speciali hanno contribuito in modo decisivo nel favorire processi di sviluppo. Ciò può avvenire anche in Italia, mettendo a sistema gli interventi di semplificazione burocratica e di incentivo fiscale previsti dalle ZES con le opportunità di investimento del Pnrr. Nel nuovo contesto globale, il Sud anche per la sua proiezione nel Mediterraneo ha le caratteristiche per diventare un naturale attrattore di investimenti green, dando così anche un contributo decisivo alla crescita sostenibile dell’intero Paese».

IL CREDITO. In questo scenario il ruolo delle banche resta strategico. UniCredit ha già sostenuto tre aziende in aree Zes, per complessivi 18 milioni di euro (Temi e Farvima in Campania, NTET spa nella Sicilia orientale) nell’ambito di un plafond di 6 miliardi annunciato a Villa Campolieto. «Promuoveremo incontri analoghi a quello di ieri – annuncia il Deputy Head della banca Remo Taricani – in altre capitali europee allo scopo di portare all’attenzione degli investitori le opportunità delle Zes e contribuire ad attrarre anche investimenti internazionali nel nostro Paese».

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